La tecnologia nella Prima Guerra Mondiale

 

Le esigenze della Grande Guerra sul piano tecnico erano molto alte e pretenziose, le armi e le strategie richieste erano molte e spesso si ricorreva all'applicazione delle più strane e impossibili tecniche di combattimento. Durante il primo conflitto mondiale, molti nuovi strumenti e nuove armi caratterizzarono lo svolgersi delle battaglie. Le novità più sconvolgenti e distruttive furono le armi chimiche, l'aeronautica, l'invulnerabilità e la potenza del carro armato e l'utilità strategica e l'efficacia del sottomarino. Nei primi anni del Novecento la tecnologia e la scienza, al culmine di un periodo di grandi progressi scientifici, servirono più che alla ricerca per fini pacifici, alla loro utilità a scopi bellici. Addirittura le radio, i telefoni e le comunicazioni via cavo, furono applicate alle strategie di guerra, tanto che nacquero persino delle figure militari addette alla decifrazione dei codici e alla loro codificazione.


Guerra aerea
Il primo velivolo aereo militare a elica fu quello costruito negli Stati Uniti dai fratelli Wilbur e Orville Wright; l'Italia impiegò velivoli durante la guerra italo-turca (1911-12) per lanciare bombe a mano su accampamenti nemici. Parallelamente allo sviluppo degli aerei era continuata in Europa la realizzazione di grandi dirigibili: in Germania famosi erano gli Zeppelin, con i quali all'inizio della prima guerra mondiale furono bombardate Parigi e Londra. All'inizio del conflitto era diffusa la convinzione che l'uso bellico dell'aviazione fosse destinato a rimanere principalmente di ricognizione; i primi aerei inglesi, come il Vickers FB5, erano infatti lenti e incapaci di evitare le difese contraeree. Nel corso dei primi duelli aerei i piloti sparavano contro il nemico con pistole o moschetti; fu tuttavia nel 1915, quando l'asso dell'aviazione francese Roland Garros riuscì ad abbattere per primo un velivolo nemico facendo fuoco con la mitragliatrice montata a bordo, che ci si rese conto del potenziale offensivo degli aerei. Da allora, grazie soprattutto al progettista olandese Anthony Fokker, che aprì uno stabilimento in Germania, ebbe inizio l'era degli aerei da combattimento. L'aereo tedesco Fokker Eindecker disponeva di un ingranaggio sincronizzato per la mitragliatrice fissa di bordo in grado di alternare i colpi dell'arma al passaggio delle pale dell'elica. La guerra aerea creò miti e leggende intorno agli assi del volo, come il tedesco Manfred von Richthofen (noto come il Barone Rosso), i francesi Georges Guynemer e Charles Nungesser, il britannico Albert Ball, il canadese William Bishop, lo statunitense Eddie Rickenbacker e l'italiano Francesco Baracca.

Guerra sottomarina
Prima dell'introduzione dei sottomarini a propulsione nucleare e lanciamissili, la guerra sottomarina serviva sostanzialmente ad attaccare le unità navali. Il primo impiego di un mezzo subacqueo in guerra risale alla guerra civile americana quando un siluro fu lanciato da un'unità semisommergibile a vapore della Confederazione sudista contro una nave semicorazzata dello schieramento unionista del Nord. I progressi nel campo portarono in cinquant'anni le maggiori marine militari a dotarsi di unità sempre più potenti e affidabili. La Germania condusse così un'indiscriminata guerra sottomarina contro i mercantili degli Alleati in risposta al blocco dei porti attuato dal governo britannico dal 1917 in poi; tale strategia si ripetè durante la seconda guerra mondiale, e gli U-boot tedeschi attaccarono in formazioni compatte (dette "branchi di lupi") i convogli transoceanici che rifornivano la Gran Bretagna e la Russia. Le tattiche anglo-statunitensi contro la Germania e il Giappone permisero agli alleati di prevalere già prima del 1945, con un numero relativamente basso di perdite di imbarcazioni in confronto alla consistenza del traffico dei convogli. Le azioni antisommergibili oggi possono essere condotte da altri sommergibili, da unità di superficie e da forze aeree in grado di individuare l'unità nemica grazie a sofisticate apparecchiature fra cui il sonar (strumento di rilevazione di onde sonore subacquee).

I carri armati
Introdotti già nella prima guerra mondiale, i carri svolsero un ruolo importante durante la seconda guerra mondiale. All'inizio della guerra, la Germania organizzò carri, fanteria, artiglieria e truppe di supporto in rapide unità di attacco, protagoniste di molte delle vittorie tedesche iniziali. Di conseguenza le nazioni che si opponevano alla Germania incorporarono rapidamente i carri armati nei propri eserciti: verso la metà della guerra i carri erano ormai divenuti una parte essenziale della maggior parte delle unità di fanteria, e svolsero un ruolo decisivo nelle battaglie combattute in dell'Unione Sovietica, nei deserti dell'Africa settentrionale e in Europa. I carri armati continuano a essere una parte assai importante dell'apparato bellico e hanno svolto un ruolo di primo piano in conflitti recenti, come la guerra dello Yom Kippur e la guerra del Golfo.

 

                              

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